Come cambia la percezione dei suoni di un ambiente se ne accarezziamo le fonti?
Con questo score riflettiamo sulle possibilità di ripensare la traccia umana fuori da una dinamica gerarchica e di imposizione verticale. Sostituendo al passo la carezza, proponiamo un punto d’inizio per provare a relazionarci con la natura percependoci come una sua parte e non come sux abitanti.
_1 Siediti sulle panchine davanti al ponte e comincia ad immergerti gradualmente nell’ambiente ad occhi chiusi creando una mappatura delle fonti sonore che ti circondano. 5minuti _2 In base ai suoni ascoltati nella fase i), posizionati sull'erba direzionando il tuo corpo verso il suono che più ti aveva colpitx: in questa fase rifletti su quali altre parti del tuo corpo, oltre alle orecchie, sono capaci di ricevere le onde sonore. 5minuti _3 Facendo tesoro di ciò che hai scoperto nella fase ii), fai un giro del giardino e trova un modo per far si che il tuo spostamento, —i tuoi passi, gattoni, o rotolii—, siano carezze sull’erba. Fai lo stesso anche sulla terra dello stradino al centro. 5minuti _4 Avvicinati a delle chiome vegetali a tua scelta, —alberi, erba, …cos’altro?—, e spazzolale con delicatezza: quali nodi vorresti sciogliere? pensi che aiuterebbe la pianta a sentirsi meglio? Con una mano tocca intanto i tuoi peli/capelli e confronta le sensazioni, immedesimatevi l’unx con l’altrx tu e la chioma… 5minuti _5 Come rituale per ringraziare e salutare il parco amplifica con la tua voce o con il tuo corpo un suono che ti ha particolarmente accompagnatx/infastiditx/calmatx/… durante la pratica.
Ciao
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